Ottobre vede allinearsi

ulla verticale del meridiano, intorno a mezzanotte il caratteristico cappello a punta di Perseo-contadino, formato dalle stelle η, γ, τ. Inoltre, la lunga diagonale di alcune sue minuscole stelle taglia obliquamente la figura, facendo sembrare che egli stia maneggiendo una vanga, con la quale rivolta la terra (una tipica operazione di stagione).

Egli sta perseguendo di nuovo le Pleiadi, questa volta quasi fossero prelibati tartufi nascosti sotto il suolo ai suoi piedi. La caratterizzazione “contadina” della costellazione Perseo nel bassorilevo marciano differisce notevolmente dalla figura dell’eroe greco dai calzari alati, seguita dalla quasi totalità delle carte celesti classiche.

I nomi di derivazione araba alcune stelle di Perseo, d’altronde, fanno pensare a un antico atteggiamento della figura diverso da quello in seguito adottato. Le stelle Algenib o Mirfak. infatti, hanno nomi che significano “il fianco”, o “il gomito delle Pleiadi”, mentre sono oggi collocate nel collo dell figura; Menkib (“Menkib al Thurayya”) significa “la spalla” (delle Pleiadi), benché nelle carte modeme essa demarchi invece la caviglia sinistra: Ati o Atik, da Al Ātiķ” “lo spazio in mezzo elle scapole”, è collocata nelle carte modeme vicino al piede sinistro.

Facendo del suo personaggio un contadino, l’artista delbassorilievo ha potuto dissimulare la temibile stella pulsante Algol, “il demone”, collocata nella mano dell’eroe classico come testa della Medusa, il mostro ucciso da Perseo che anche dopo la morte aveva conservato il potere di pietrificare con lo sguardo.

Sul finire del mese, al crepuscolo, Vega (“l’Aquila dalle ali abbassate”) in declino accompagna il tramonto del Sagittario: vediamo entrambi rappresentati in basso nella formella nella caratteristica postura convenzionale della testa voltata indietro, chenel linguaggio delle patere e formelle veneziane in- dica appunto il “declino” o “tramonto” di un corpo celeste. Tra Settembre e Ottobre, fa inoltre la sua temibile apparizione una costellazione molto temuta, lo Scorpione celeste: lo vediamo acquattato sulla sinistra in alto della formella.

Sul torace dello Scorpione splende una stella rossa fra le maggiori del cielo, Antares, tradizionalmente definita “il cuore dello Scorpione”.

Antares era una della quattro stelle regali dell’antica Persia: col nome di Satevis, era il Guardiano dell’Ovest, e apriva le porte all’autunno.

Un’altra stella importante dello Scorpione è Shaula, collocata nel pungiglione: ma era di buon gusto non rappresentarla, data la sua pericolosità, e nel bassorilievo di San Marco infatti è nascosta sotto una foglia...

Ottobre

Sovrapposizione tra bassorilievo e mappa celeste

Foto: Matteo Ballarin

Mappa: Stellarium

La costellazione Perseus

Mappa a cura dell’Unione Astronomica Internazionale (IAU)

Scorpius

Sovrapposizione tra bassorilievo

e Johann Bayer, Uranometria, 1603

Foto: The United States Naval Observatory Library/ Wikimedia Commons

Sovrapposizione tra bassorilievo

e Johann Bayer, Uranometria, 1603

Foto: Matteo Ballarin (part.)

Sagittarius

Sydney Hall, Urania’s Mirror, London, Sherwood, Jones, and Co., 1825, tav. 24

Foto: Adam Cuerden/Wikimedia Commons

Ottobre, inizio mese: al tramonto, splendono a Ovest le stelle del temibile Scorpione celeste, acquattato in parte sotto l’orizzonte.

A mezzanotte, guardando verso Sud, si vede il caratteristico ‘cappello a punta’ di Perseo-contadino culminare sul meridiano, mentre un lungo allineamento diagonale di minuscole stelle forma il manico della vanga con la quale egli cerca di scavare le Pleiadi nascoste nel sottosuolo sotto il suo piede.

Mappe celesti ottenute tramite il software Stellarium.