Al centro della formella, come attività tipica del mese di Gennaio, appare un uomo in atto di trasportare un grosso ceppo d’albero. La figura rappresenta la costellazione Boötes, il contadino e mandriano celeste, in atto di portarsi via l’Orsa Maggiore (il ceppo frondoso), che ai primi giorni di Gennaio al crepuscolo si vedeva transitare alle nostre latitudini al punto più basso del cielo, quasi sfiorando l’orizzonte Nord (vedere qui in basso la cartina astronomica).
Accanto alla punta della sua coda erano visibili alcune minuscole stelle (le “dita” del braccio levato di Boötes), che nel corso della notte sembrano afferrare l’Orsa e portarla via: per questa sua attività, Boötes era noto come Ursae Portitor, il “portatore dell’Orsa Maggiore”.
La sua azione si compie nel cuore della notte, nascostamente, da sotto l’orizzonte; il Maestro di San Marco gli ha attribuito un atteggiamento furtivo, facendone quasi “il ladro dell’Orsa”.