La costellazione Hercules tra Acquario e Pesci

Nel mese successivo, l’assetto della “Coscia di Bue” cambia: essa ruota e punta decisamente verso l’alto, confondendosi con le fiamme verso le quali protende mani e piedi, per riscaldarsi, il secondo contadino.

Ma perchè il rustico Febbraio (la costellazione Hercules), barbuto e avvolto in una pelle animale, ci mostra con tanta insistenza un piede, e un ginocchio?

Perchè la figura di Hercules viaggia nel cielo capovolta, con la testa di sotto; quando sorge, all’orizzonte appare per primo il suo piede, seguito dal ginocchio piegato (vedere le cartine celesti riprodotte in basso).

Fu questo che gli valse l’antico nome greco di Engonasin o Engonasi (per i latini, Geniculatus, “Quello del ginocchio”).

Foto: Alessia Lorenzi

Un personaggio che il poeta Manilio nel suo Poema degli astri (II, 645-647) mette in relazione con il passaggio stagionale dall’Acquario ai Pesci. E uno dei due Pesci zodiacali, infatti, appare sopra la sua testa in alto nella formella del bassorilievo di San Marco:

“Nixa genu species et Graio nomine dicta Engonasin, cui nulla fides sub origine constat, dextra per extremos attollit lumina Pisces.”

(“Quest’essere di natura oscura, detto in lingua greca Engonasin, il quale sul finire sfiora sulla destra le stelle dei Pesci.”)

Notiamo che l’anonimo Maestro di San Marco segue qui la caratterizzazione medievale dell’eroe antico: un uomo di mezza età, barbuto, con il sesso maschile ben evidenziato; una fisionomia che viene ripresa dalle mappe celesti fino all’età barocca e oltre.

La costellazione Hercules

Da: John Killingworth,Tolomeo, Guido Bonatti, Platone
da Tivoli, Almagesto (estratto), Liber Astronomiae, Liber Arenalis, Tavole astronomiche e geomantiche, Profezie politiche, Londra 1490
London, British Library, MS Arundel 66, fol 34v

La costellazione Hercules

Da: Andreas Cellarius, Harmonia macrocosmica seu atlas universalis et novus, totius universi creati cosmographiam generalem, Amsterdam, 1660, Tav. 27, part.

Le costellazioni Hercules e Corona Borealis

Da: Sidney Hall, Urania’s Mirror, London, Sherwood, Jones, and Co., 1825, tav. 11

Foto: Adam Cuerden/Wikimedia Commons

La costellazione Hercules nel planetario virtuale Stellarium

Screenshot da: www.stellarium.org

Crepuscolo. All’orizzonte Nord si profilano il ginocchio, e successivamente il piede, della costellazione Hercules; il resto della sua figura capovolta rimane invisibile sotto l’orizzonte.

La cartina precedente, da cui è stato tolto il paesaggio: si nota così la portura di Ercole, capovolto sotto l’orizzonte.

Sul finire del mese, al crepuscolo, il suo piede demarca esattamente il Nord.

Nella seconda metà di Febbraio, prima il piede e poi la mano di Hercules vengono a trovarsi alla stessa altezza (“almucantar”), delle Pleiadi che stanno tramontando; da cui la figura nel bassorilievo, che sfiora con le dita le Sette Fiamme (nome delle Pleiadi nella mitologia indiana).