L’Auriga, costellazione del cielo boreale,

è un esagono di stelle molto brillanti, la maggiore delle quali è Capella, la sesta più luminosa di tutto il cielo.

I Greci e i Romani visualizzavano in questa figura il conducente di un carro, in posizione accosciata e con le redini o la frusta in mano, da cui il nome.

Il Maestro del secondo arcone di San Marco ne fa invece un “Re di Maggio”, un florido giovanotto (metafora letteralizzata su floridus, “apportatore di fiori’) incoronato da due figure femminili identiche nelle quali riconosciamo, da un caratteristico dettaglio descritto qui di seguito, i Gemelli dello Zodiaco.

Foto: Wilson Ballarin

Nel cielo, infatti, uno dei due Gemelli infila la punta del piede (la stella chiamata in età classica Propus, “il piede avanti”), fra le corna del Toro zodiacale, proprio come fa una delle due fanciulle di Venezia.

La personificazione dei Gemelli al femminile è insolita per noi; non appartiene alla tradizione classica ma a quella estremo-orientale, come si vede negli approfondimenti che presentiamo nell’ultima sezione della mostra. Capella, per gli antichi, era la capra bianca che aveva allattato Giove, e l’Auriga classico la porta alla spalla con una mano, mentre nell’altra regge due minuscoli capretti gemelli, gli Haedi.

Ma il Maestro di San Marco, come abbiamo già osservato, non segue questa tradizione: il suo “Re di Maggio” solleva al naso la bianca Capella nella forma di una magnifica rosa, e nell’altra mano tiene il Fleur-de-Lys, una costellazione oggi obsoleta, ma che aveva un tempo molto risalto nelle rappresentazioni del cielo primaverile.

Auriga

Johann Bayer, Uranometria: omnium asterismorum continens schemata, novo methodo delineata, aereis laminis expressa, Augsburg, Christophorus Mangus, 1603

Auriga

Carta a cura dell’Unione Astronomica Internazionale (IAU)

Foto: Wikimedia

Crepuscolo. All’accendersi delle stelle, appaiono a Ovest i due Gemelli, uno dei quali insinua il suo lungo piede fra le corna del Toro zodiacale. Lungo l’arco del mese, nel corso della notte, la costellazione Auriga si sposta sempre un po’ più a Oriente, finché a mezzanotte Capella, la sua lucida o stella maggiore, “siede in trono”, segnando esattamente il Nord.

Nel suo progresso verso il trono del Nord, l’Auriga è accompagnato dai due Gemelli, che però tramonteranno prima di lui, lasciandolo solo a regnare.

Verso la fine del mese, Capella sul trono del Nord appare incoronata da un’alta tiara triangolare, formata da alcune minuscole stelle, incluse nelle mappe moderne parte nell’Auriga, parte nell’adiacente costellazione Camelopardalis.

Maggio, inizio mese, crepuscolo, Ovest: il piede di uno dei Gemelli celesti si protende fra le corna del Toro.

Maggio, inizio mese, mezzanotte: le teste dei Gemelli che tramontano brillano basse sull’orizzonte, mentre Capella brilla accanto a loro approssimandosi, giorno dopo giorno, al ‘trono’ del Nord.

Maggio, fine mese, mezzanotte: Capella dell’Auriga siede a mezzanotte sul ‘trono’ del Nord.

Mappe celesti ottenute tramite il software Stellarium.