Le fatiche estive degli eroi celesti

non sono finite: nei crepuscoli dell’inizio di Luglio, Boötes appare alla sommità del cielo, in una postura leggermente curva verso sinistra, protetto da un grande cappello, impugnando una falce. Deve raccogliere le biade, che una volta essiccate, forniranno nutrimento agli animali per tutto l’inverno.

Con grande fedeltà alla realtà astronomica, il Maestro del bassorilievo lo ha rappresentato con la costellazione della Vergine accomodata tra i suoi piedi, in atto di mostrare la mano, la stella Vindemiatrix. Insieme a loro, appare una parte del Leone in declino, che mostra le zampe posteriori e il fiocco della coda, la stella Denebola.

Foto: Wilson Ballarin

L’occhio dell’osservatore compie qui un arco, che ricorda idealmente quello del sole: Perseus da un lato del cielo, Boötes dal lato opposto, sono le due presenze che caratterizzano il tempo del Solstizio, la curva dell’estate.

Da qui in poi, per seguire il racconto del Ciclo dei Mesi, l’osservatore situato fisicamente sulla porta della Basilica dovrà volgersi verso Sud; il bassorilievo, corrispettivamente, da qui in poi mostrerà scene celesti che hanno prevalentemente luogo nel cielo Sud.

La costellazione Virgo

Alexander Jamieson, A celestial atlas comprising a systematic display of the heavens... tav. 18 Londra, 1822

A inizio mese, al crepuscolo, splende all’orizzonte Subra, la zampa anteriore della costellazione del Leone, che tramonta poco dopo.

Sul finire di Luglio, al punto cardinale Ovest, appare invece la mano della costellazione Vergine, la stella Vindemiatrix, come in atto di salutare.

A questo richiamo di buon augurio, l’uva iniziava a maturare.

Mappe celesti ottenute tramite il software Stellarium.